Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/245

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208 LIBRO dalPabate Mehus (l. cit.), dal dottor Lami e dal co. Mazzucchelli (Scritt. ital t. 2 , par. 1). Conchiude finalmente il Villani dicendo che egli senza abito di Religione come Religioso menando vita purgatissima fu combattitore di tutti i vizj, e di santa vita specchio ed esempio , e nessuna cosa gli mancò, la quale a giusto e buon uomo s’appartenga. d’^dìoqì ^ra medesimo tempo in Parigi un regi <b Bor^o ligioso dell’Ordine agostiniano detto Dionigi da fuo^rono™i- Borgo S. Sepolcro della famiglia de’ Roberti, co avverato. e noj dobbiamo singolarmente al Petrarca le notizie che di lui ci sono rimaste. La prima memoria che presso lui ne troviamo, è la lettera ch’egli gli scrisse per ragguagliarlo del viaggio che fatto avea l’anno 133(5 al Monte Ventoso; benchè nell’edizione di Basilea essa veggasi per errore indirizzata a Giovanni Colonna. Ma prima ancor di quel tempo egli era in Parigi per testimonianza di Giovanni Villani, il quale dopo aver narrata la morte di Castruccio signor di Pisa e di Lucca, accaduta . nel settembre del 1328, racconta ch’ella fu chiaramente predetta da F. Dionigi. Ecco le parole medesime del Villani, che son degne di essere qui riferite (l. 10, c. 85): Della sua morte (di Castruccio) si rallegrarono molto i Fiorentini, et appena poteano credere, che fosse morto, et rassicurato il caso di questa morte di Castruccio, ci cadde a fare memoria a noi Autore, a cui avvenne. Essendo Fiorentino, et vedendo in grande turbatione la patria per la persecutione, che facea al nostro Comune, la quale ci parea quasi impossibile, dogliendoci