Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/401

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364 L1BR0 risposcgli ch’ei non era sì empio che volesse* ingannare il volgo con un’arte così fallace. Leggiadro ancora è il fatto che nella stessa lettera egli racconta di un vecchio medico della Valesia, chiamato da Galeazzo Visconti a Milano, perchè il guarisse dalla podagra, colla promessa di 3500 scudi d’oro, oltre le spese del viaggio ed un magnifico ricevimento. Quel primo giorno, dice , in cui egli arrivò a Milano, io stava cenando con Galeazzo; quando un corriere spedito innanzi diè avviso en egli era giunto, Galeazzo rallegrossene al sommo, e comandò che se gli andasse subito incontro, e che fosse ricevuto, com egli costuma, con allegrezza e con pompa. Si mandarono innanzi cortigiani, servidori e cavalli, e un destriero su cui egli dovea montare, da me stesso provato altre volte, più bianco della neve, più agil de’ venti, più mansueto di un agnello, più franco di un montone. Su questo il tedesco Galeno entrò in Milano con gran concorso del popolo che il mirava con maraviglia, e sperava omai di veder risorgere i morti. Già egli, per suo messo spedito innanzi, avea, con autorità da medico, ordinato che si tenesser pronte ova fresche, e non so quali altre cose per farne, come soglion costoro, un beveraggio all infermo. All udir ciò, tutti stupirono; e alcuni il credevano un uom divino; ma io mi stomacai al vedere la temerità di costui che a un tal infermo non mai da lui veduto prescriveva così a caso i rimedj. Essendo io frattanto tornato a Pavia, non so che si facesse egli, o che comandasse ne’ dì seguenti. Ben so che poco appresso cominciò