Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/434

Da Wikisource.

SECONDO 3()7 non son troppo esatti, l’anno (Script. Rer. ital. voi. 22 j p. 104), o, come dice il Portenari (Felicità di Pad. I. c. 6), l’anno 1411 io non so diffinire, per mancanza di più sicuri monumenti. Il Papadopoli e il Portenari citano alcune opere mediche di Marsiglio, ma non ne indicano P edizioni. Io ho veduto un suo Trattato delle febbri, stampato in Venezia nel 1514 e poscia in Lyon l’anno 1517. Alcune altre se ne trovano manoscritte nella biblioteca del re di Francia (t. 4, codd. 6860, 6933, 6935, 6941, 6910), e nondimeno il Fabricio nol nomina pure nella sua Biblioteca latina de’ secoli bassi. Il Savonarola rammenta solo generalmente le Letture così ordinarie come straordinarie di medicina, e ne ragiona come delle più sublimi cose che mai si fosser vedute. Noi, che non le abbiamo sott’occhio, non possiam giudicarne. XVIII. Ebbe Marsiglio un fratello di nome xviii. Giovanni, e, come il Savonarola accenna (l. cit. iSi’ T’’"!! p. 1165), maggiore di età; ed egli a questo]>lars,gho* ancora dà il nome d’uomo maraviglioso e famosissimo a’ suoi tempi; loda lo sporre ch’ei fece le opere d’Ippocrate, di Galeno e d’Avicenna; rammenta singolarmente un libro da lui composto, su una particella delle opere di quest’ultimo medico, il quale proseguiva ad essere in gran pregio, e dice finalmente eli’ ei fu onorevolmente sepolto nella cattedrale di Padova. Il Papadopoli aggiugne (l. cit), non so su qual fondamento , ch’ei superò ancora la fama di suo fratello, e ch’ei morì verso