Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/470

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SECONDO 4^3 lode molte celebri cause, le quali diedergli occasione di scrivere que’ Consulti che ora abbiamo alle stampe. Ma questo scrittore si è qui mostrato assai poco coerente a se medesimo. Perciocchè narra dapprima che Oldrado, più celebre per sapere che per probità , si lasciava talvolta corrompere a tradire i clienti, e che venuta all1 orecchio del pontefice Giovanni XXII sì rea perfidia, egli ne sgridò aspramente Oldrado in 1111 pubblico concistoro, e che questi, infermatosi per dolore, ne morì verso l’an 1320. Quindi, poche linee appresso, soggiugne ch’ei morì l’an 1335, e ne reca in pruova f iscrizion sepolcrale che ancor se ne vede in Avignone. E veramente che Oldrado vivesse almeno fino al principio del pontificato di Benedetto XII, eletto gli ultimi giorni del 1334, ne è testimonio uno dei suoi consulti (Consil. 266) in cui parla della rivocazione che questo pontefice avea fatti di tutti i privilegi da Giovanni suo predecessor conceduti. E il fatto ingiurioso alla memoria di Oldrado, poc’anzi accennato, non si appoggia dal Panciroli che all1 autorità di Paolo da Castro vissuto cent’anni dopo; e possiamo perciò riporlo a buona ragione tra’ favolosi. Di Oldrado fa onorevol menzione anche il Petrarca (Famil. l. 4? ep 10) che il chiama giureconsulto chiarissimo de’ suoi tempi: cum Oldrado Laudensi Jureconsulto nostra aetate clarissimo; e accenna che più assalti avea da lui sostenuti, co’ quali Oldrado adoperavasi, ma inutilmente, a persuaderlo che, abbandonata la poesia, si volgesse alle leggi. L1 ab. de Sade aggiugne (Meni, pour la vie de Tirabosciu, Voi. V. 28