Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/478

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SECONDO 441 che sempre e vissuto in città di parte Guelfa e non in altre, e da persone degne di fede abbiamo inteso che Filippo Principe di Taranto fratello del Re Roberto, mentre era in Firenze, per la sperienza che in Napoli alla Corte di suo fratello avea fatta della fedeltà di Jacopo, richiese di queste medesime cose per suoi messi e per sue lettere particolari il Comun di Bologna,, benchè per le turbolenze de’ tempi nol potesse allora ottenere, ec. Questo decreto ci mostra che Jacopo dopo avere tenuta scuola in Bologna, cacciatone per le civili fazioni, era prima stato alla corte del re Carlo II, non già professore, come il Panciroli scrive, ma consigliere di quel sovrano: che poscia era stato, per quanto sembra, in Firenze insieme col principe di Taranto, e che l’an 1321 era professore in Perugia. E parmi ancora che da questo decreto medesimo si confermi ch’ei fosse bolognese di patria, sì perchè vi si parla come di una famiglia stabilita in Bologna, si perchè gli si minacciano pene, ove non venga, il che non credo che con uno straniero sarebbesi fatto. IX. Venne adunque Jacopo da Perugia a Bo- Sn logna, come poscia narra il medesimo Giurar- •»«» dacci (p. 18), aggiugnendo che perciò volle il f"“è Consiglio de’ Quattromila, che Francesco il l’l’w figliuolo, Guido e Martino nipoti e figliuoli di Maestro Benvenuto e Giovanni di Benevento Belvisio fossero cancellati dal libro de’ Banditi, e tenuti e trattati come veri cittadini di Bologna. D1 allora in poi Jacopo probabilmente non partì più da Bologna. Veggiamo in fatti IX. ^ logorili Bolosua mortile o-