Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/485

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448 LIBRO che a ciò si alluda, dicendo (l. cit p.564): Ma furono savi a confinare Messer Francesco di notte: che se di giorno V avessero fatto, non sarebbe stato loro comportato dal popolo minuto, dal quale Messer Francesco era di molto amato. Fecero finalmente il bene di Messer Francesco, che stette a’ confini solamente quanto durò la morìa in Bologna, e alla fine di quella ritornò a salvamento con tutta la sua famiglia; che avea una bella brigata di nipoti figliuoli di Radolfo Ramponi suo primo cugino, che erano diciassette tra maschi e femmine, che forse sarebbono tutti morti a Bologna; come fecero degli altri assai che per certo qui fu troppo grande moria. In fatti morto in quell’anno medesimo Carlo Zambeccari, e atterrato il partito contrario a Francesco, questi a’ 29 di ottobre fu richiamato a Bologna (ib. p. 56(5), ove l’anno seguente leggeva nell’università, come abbiamo veduto. Finalmente dalla stessa Cronaca ricaviamo ch’ei morì nel 1401. Morì Messer Francesco suddetto, e fu seppellito con grande onore a San Francsco dei Frati Minori nell’antica sepoltura de’ Ramponi. Iddio gli perdoni (ib. p. 567). Degno ancora d’essere qui riferito è ciò che della morte di questo celebre giureconsulto narra l’Alidosi (l. cit). Racconta Don Pietro di Matthioli Fabro nel suo Diario, che delT anno \\\o a i5 di Settembre a ore 17 e mezza morì in sua presenza l’eccelso e famosissimo Dottor di Legge M. Francesco di Raimondo Ramponi, ed il giorno seguente aW ora di Terza fu sepolto in San Francesco in abito di Frate Minore, essendo accompagnato da