Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/503

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/|66 LIBRO 111 sollevato alY onore di cavaliere e di conte palatino. Quanto all’università di Parma nel ruolo de’ cui professori ci assicura il Panciroli di aver veduto Signorolo, ciò non potè avvenire che nel 1412 nel qual anno quell’università fu fondata, come altrove vedremo. Quindi prima che in Parma , doveasi nominare la lettura di Signorolo in Piacenza, ove certamente ei fu professore. Abbiamo più altre volte rammentato il catalogo de’ professori di quella università nell’anno 1399 , quando fu colà trasportata quella di Pavia. In essa veggiam di fatti nominati anche Signorolo o Signorino collo stipendio di 40 lire al mese: Domino Signorino de Ilomodeis le gente Infortiatum l. 40. (Script, rer. ital. vol. 20 , p. 939). E quindi possiamo congetturare ch’ei fosse prima professore in Pavia. In fatti il Corio lo annovera tra quegli uomini dotti che da Giangaleazzo Visconti chiamati furono a rendere sempre più illustre quella università (Stor. di Milan. ad anno 1402), e prima l’avea egli nominato tra quelli che da Giovanni Visconti arcivescovo e signor di Milano furono adoperati l’anno 1351 a riformar gli Statuti di quella città (ib. ad anno 1351). Finalmente per ciò che appartiene all’università di Torino, se Signorolo vi fu professore, come è indubitabile, poichè ciò si afferma da Cristoforo Castiglione (Consil. 4)> giureconsulto del xv secolo, che stese un consulto perchè agli eredi di Signorolo si passassero gli stipendj che a lui eran dovuti, ciò non potè avvenire prima del 1405 in cui quell’università ebbe principio, come a suo tempo vedremo.