Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/534

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!• SECONDO 497 al secol seguente, perciocché il Borsetti (Hist. Gymn. ferrar, t. 2 , p. 15) ne ha pubblicata P iscrizion sepolcrale postagli nella chiesa de’ Conventuali in Ferrara, da cui si ricava ch’egli morì P anno 144^* I|1 essa egli è lodato non meno pel sapere nelle leggi, che per gli studi poetici *, e infatti lo stesso Borsetti afferma di averne vedute alcune elegie manoscritte. Questo scrittor medesimo crede, e a ragione, probabile che Lodovico , come in Bologna, così in Ferrara ancora tenesse scuola di legge. Il Ferrari scrisse il sopraccitato libro, come il Panciroli dimostra, l1 anno 1 /joo. Ma ei potè vivere ancora più anni dopo, benchè non abbiamo monumento che cel dimostri, giacchè di lui non ci è rimasta alcun’altra notizia. XXXIV. Alberto da Ripalta, nell’orazione da *xx,,v\ ,.. 1 tv • • 1 1 nirCardo d noi poco anzi citata, tra’ Piacentini celebri per Saliceto, sapere, nomina ancora (Script. rer. ital. vol 20, p. 934) Riccardo e Bartolommeo da Saliceto, illustri giureconsulti di questo secolo, tratto forse in errore dall’esser vissuto nel secolo precedente Guglielmo da Saliceto famoso medico piacentino, di cui abbiamo a suo luogo parlato. Ma questi due certamente furono bolognesi , e noi lo mostreremo più chiaramente, parlando di Bartolommeo che da altri è stato detto reggiano. Or cominciamo a dir di Riccardo. La prima volta che di lui si trova menzione nelle Storie bolognesi, è all’anno 1335, nel quale ei fu uno degli ambasciadori destinati dal Comun di Bologna ad andare al pontefice Benedetto XII in Avignone per iscusarsi della ribellion sollevata contro il Cardinal Bertrando legato della Tir a boschi, Voi V. 32 /