Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/308

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8l2 LIBRO et Abate e Preti, Monaci e Frati et universalmente tutta la Cieresia di Padova e Padovano distretto, e Cavalieri, Dottori, e Scolari, eh1 era in Padova , andarono tutti ad honorar detto corpo, il quale fu portato dalla sua casa dAr(juà sopra una sbarra con panno d oro e con un baldacìiino doro Jodrato d arme liino. La detta sbarra fu portata adì xvi d Ottobre per sino alla Chiesa d’Arquà , e lì vi fu fatto un Real Sermone da Messer Fra Bonaventura da Peraga, che fu poscia fatto Cardinale, fece detto Sermone. Dapoi la morte del detto Messer Francesco Petrarca trovossi aver fatto molti libri, i nomi dei quali sono questi quì di sotto scritti Io dubito che ove si legge adì XVI d’Ottobre , debbasi leggere invece da XVI Dottori, poichè non mi sembra credibile che si differisse tanto oh re le esequie. Così di fatto racconta Andrea figlio di Galeazzo, il quale aggiugne (ib. p. 214) che v’intervennero ancora i vescovi di Vicenza, di Verona e di Treviso ed altri prelati, e che poco tempo dopo gliJìi fatta un arca di pietra rossa ad antica, e messo dentro all arca sopra quattro colonne, e messa sul sacrato di detta Chiesa, ove sino al presente si ritrova. XXXV. Tal fu la vita di Francesco Petrarca, uomo di cui non giova eli1 io mi trattenga a formare il carattere, poichè le cose che finora dette ne abbiamo , e quelle che in altre parti di questo tomo medesimo si son vedute , cel fanno abbastanza palese, e cel dimostrano uno de’ più rari uomini che mai vivessero al mondo, \