Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/100

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84 LIBRO poscia perché avesse promesso di ascoltare le sue preghiere (ib. ep. 15). Par nondimeno che in vece di denaro gli mandasse Alessandro un panno di color di rosa 7 perciocché di questo lo ringrazia il Filelfo in una sua lettera scritta pochi giorni appresso (ib. ep. 17). Ma il panno a ridurlo ad abito voleva essere impellicciato; e il Filelfo non ebbe rossore di scrivere l’anno seguente a Cristoforo Marliani, perchè inducesse Alessandro a render così compiuto il suo dono (l. 12, ep. 30); nel che però non trovo s’ei s’inducesse a soddisfare a sì importuno chieditore (a). Anche da Sigismodo Pandolfo Malatcsta signor di Rimini ricevette il Filelfo donativi ed onori , come raccogliamo dalla lettera che in ringraziamento gli scrisse (l. 13, ep. 3i). Ma assai più grande elogio ci ha di lui lasciato Roberto Valturio, che a lui dedicò i suoi libri De re militari. Ma e cosa, dice egli (])c re milit. I. 1, c. 3) di grande onore al tuo nome il molto leggere, disputar molto e soffrire di essere contraddetto; e il volere, benché tu abbi sì gran copia di cognizioni in ogni genere di belle arti e studi, assistere nondimeno alle dispute degli uomini dotti ne’ pubblici e ne privati banchetti; i udir con piacere le più (a) Il eh. signor Annibaie deg’i Abati Olivieri ci ha date pochi anni addietro le Memorie di Alessandro Sforza, stampate in Pesaro nel 1785$, e ha corretti molti errori che altri hanno commesso nel ragionarne, e ci ha date esatte notizie del codice in cui insieme colle Rime di Raniero da Pesaro, rini: «li Raniero degli Almerici , alcune se ne contengono di Alessandro, e di Costanzo di lui figliuolo (p. 83)■