Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/211

Da Wikisource.

PRIMO 1(^5 conviene dire che rinnovata avesse con Niccolò l’antica amicizia; Poggio, Carlo Marsuppini, Cosimo e Lorenzo de’ Medici, Leon Batista Alberti, Giannozzo Manetti, tutti uomini celebri allora per autorità e per sapere, e de’ quali potea sperare il Niccoli che secondate avreb|)on caldamente le sue intenzioni. Or clic egli fosse il primo, dopo gli antichi, a concepire il disegno di una pubblica biblioteca, chiaramente lo afferma il suddetto Poggio nella citata orazion funebre, il quale lungamente amplifica la lode che al Niccoli perciò si dee, e fa riflettere che altri avean bensì in addietro raccolta gran copia di libri, come il Petrarca, il Marsiglio, il Boccaccio, il Salutato; ma che niun avea ancora pensato ad aprire una pubblica biblioteca , e che perciò avrebbe meritato il Niccoli che ad eterna memoria di sì gran beneficio nella medesima sua biblioteca gli si iunal/ase una statua di marmo.

XII. Doveasi adunque dai sedici deputati scegliere un luogo opportuno ove disporre la biblioteca del Niccoli. Ma perchè questi, uomo di scarse fortune, avea morendo lasciati a scontare non pochi debiti, il gran Cosimo de’ Medici assunse il pensiero e di soddisfare egli solo a tutti i creditori, e di condurre ad effetto a sue proprie spese la volontà del testatore. E non v era in fatti a que’ tempi chi fosse più di lui a tal uopo opportuno. Uomo ricchissimo per una parte, e per l’altra avidis- ^ situo di raccogliere libri e di formare biblioteche, poteva ideare al tempo medesimo ed eseguire i più grandi disegni. Aveane già egli