Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/222

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20f) LIBRO altera stata et antiqua Conventus, altera li. brorum Gentis Aledii eae. qui adì ine in eodem Conventus erant, ex quo Petrus Medices cum fratribus exulabat Quindi, nel seguente maggio, per maggior sicurezza trasportati furono nel palazzo della repubblica; finchè poscia ucciso il Savonarola, e calmato ogni tumulto, furono , l’anno 1500, renduti a’ frati. Ma questi , che per sovvenire all’angustie dei Fiorentini avean comperati que’ libri, pochi anni appresso trovandosi in somigliante stato, crederono necessario il venderli. Il Cardinal Giovanni de’ Medici, che fu poi papa Leone X, li comperò l'anno 1508, e feceli condurre a Roma, e quindi poscia l’anno per comando di Clemente VII, ricondotti furono a Firenze, ove la biblioteca de’ Medici, come diremo nel tomo seguente, con regia magnificenza fu riaperta (a).

XVI. Mentre i Medici arricchivano di tai tesori la lor Firenze, altri ivi erano ancora che per somigliante maniera cercavano di giovare alla lor patria. Di Palla Strozzi dice quel Vespasiano da noi nominato altre volte, e citato dall1 ab. Mehus (praef ad Vit. Ambr. camald. p. 19), che sendo affezionatissimo alle lettere, sempre tenne iscrittori in casa e fuori di casa de’ più belli, che fossi) 10 in Firenze in Latino, come in Greco, et quanti libri poteva avere, (a) Inforno olle vicende della biblioteca del convento di S. Marco molle notizie si posson vedere nella prefazione del eli. sig. canonico B.indilli premessa al tomo quarto del suo Catalogo de* Codici Ialini della Luurenziaua.