Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/224

Da Wikisource.

208 libro e ili quanti poteva trovare comcnti, principalmente ebraici, sopra la sacra Scrittura. Egli aveva in pensiero di aprire una pubblica biblioteca nel convento di S. Spirito, ove, come abbiam detto f avea egli ricevute le prime istruzioni nelle scienze. Ma prevenuto egli ancor dalla morte, non potè condurre ad effetto il suo pensiero. In questo secolo pure ebbe origine la biblioteca Gaddiana, che fondata da Angiolo de’ Gaddi fiorentino, figlio di Zanobi , e accresciuta poscia da altri, è stata l’anno 1755 in parte congiunta alla Laurenzianaj e in parte alla Magliabechiana e al pubblico archivio (a). L’ah. Mehus accenna talvolta il nome di Angiolo come valoroso scrittor di codici, che fioriva verso il 1441 (Vit. Ambr. Camald, p. 276), ma della biblioteca da lui fondata non ci dà che un brevissimo cenno (ib. p. 460) Molta lode deesi ancora a Bernardo Michelotti canonico fiorentino, che circa l’anno 1497 aggirandosi per molte città e per molte isole dell’Europa e dell’Asia, ne raccolse e ne riportò seco a Firenze gran copia di libri che tuttora erano sconosciuti. Del che abbiamo la testimonianza di Benedet to Riccardi ni, cbe nel dedicargli l’edizione di Valerio Flacco, fatta in Firenze nel 1503, sommamente l’esalta per questa faticosa ed util ricerca che fatta aveva sei anni addietro. Aggiungansi a questi tanti dottissimi uomini che fiorirono in questo secolo (a) Veggansi le notizie degli uomini illustri della famiglia Gaddi, dal suddetto canonico Bandini premesse al tomo quarto del suo Catalogo.