Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/271

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PRIMO 255 ad Granun. lat). Ma per buona sorte mandato a Roma, vi ebbe a maestro Gasparo da Verona, a cui confessa di dover molto, come pure a Battista Guarino, il quale, essendo Aldo passato da Roma a Ferrara, gli fu maestro nella greca e nella latina lingua (praef. ad Hesiod. Theocr., ec. ed. 1495). Mentre Aldo si tratteneva a Ferrara e attendeva a’ suoi studj, teneva scuola al medesimo tempo privatamente ad Alberto Pio, allor giovinetto (a), e poi signore di Carpi, a cui egli dedicò in seguito molti de’ suoi libri, e ad Ercole Strozzi poeta in questo secol famoso. E di amendue dovrem parlare in quest* opera; ma il primo appartiene al secol seguente. La guerra che i Veneziani nel 1482 mossero ad Ercole I, duca di Ferrara , costrinse Aldo ad abbandonare quella città 5 ed egli allora passò alla Mirandola presso Giovanni Pico, principe dottissimo, come dice lo stesso Aldo in una lettera scritta tre anni dopo da Carpi ad Angiolo Poliziano (Polit Epist. l. 7 , ep. 7), e clic amava gli uomini dotti, e fomentava gli ingegni. Siegue poscia a narrare nella stessa lettera Aldo, che ivi conobbe Manuello Adramitteno, il quale poscia recatosi col Pico a Pavia , era ivi poc’anzi morto j e che egli frattanto erasene andato a Carpi, ove alcuni mesi dopo era venuto anche , il Pio. La qual lettera di Aldo ha data fa) Non solo in Ferrara, ma anche in Carpi fu maestro di Alberto Pio, e vi ebbe casa, e gliene fu conceduta da Alberto la cittadinanza con onorevol diploma , eh’ è stato pubblicalo nella Biblioteca Modenese (l. 4, p. 153, cc.).