Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/614

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5g8. libro perciò non farò che accennarle, aggiugnendo sol qualche cosa da essi ommessa. Lorenzo nato a’ 23 di febbraio del i4* «, in età di venlun’aiini dovette co’ suoi abbandonare la patria , perchè un suo zio avea fatto ricorso all imperador Sigismondo pregandolo a sottrarre i Sanminiatesi al giogo dei Fiorentini. Lorenzo ebbe ricorso al medesimo Sigismondo; e da lui sovvenuto, ritirossi a Pisa. Indi prese le armi, militò lungamente sotto Francesco Sforza che fu poi duca di Milano. Passato poscia a.Napoli , vi fu onorevolmente accolto dal re Alfonso, e ivi lesse pubblicamente l’astronomio di Manilio, ed ebbe la sorte di avere a suo scolaro Gioviano Pontano. Dopo sì lungo esilio, l’anno 1474 ^,l richiamato in patria, e venuto a Firenze vi spiegò lo stesso poeta. I suddetti scrittori ci lasciano incerti intorno all’anno in cui Lorenzo morisse: e io pure non trovo argomento a fissarlo. Ma è certo eli’ ei vivea ancora non solo nel 1480, nel qual anno era al servigio di Costanzo Sforza signor di Pesaro, ma anche nel 1489, in cui era in Roma , come vedremo fra poco parlando dell’opere da lui composte; ed è certo che era morto nel 1502, poichè quest’anno fu l’ultimo della vita del Pontano , che pianse con un suo epigramma la morte del Buonincontri; e Rafaello Volterrano, che scriveva ne’ primi anni del secolo xvi, dice (Comm. urbana. l. 21) che egli era morto in Roma pochi anni prima. Il conte Mazzucchelli annovera le opere di Lorenzo , che si posson dividere in tre classi. Alcune sono astronomiche, cioè il couicuto