Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/654

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63$ LIBRO a Lorenzo «le’ Medici premessa al sopraccennato libro del Bosso, Io ancora, (lice egli, seguendo il tuo esempio in questi ultimi dì di quaresima, quasi fuggendo dalla città. sono stato di continuo col mio Pico nella villa di Fiesole, e ci siamo spesso recati insieme al monastero de’ Canonici Regolari fondato già dal tuo avolo. Anzi quell abate Matteo Bosso veronese uomo di santi costumi e di innocentissima vita, e innoltre insignemente versato nell amena letteratura , ci ha colla sua cortesia e co’ suoi soavi ragionamenti rapiti per modo, che partendo da lui, e restando presso che soli io e il Pico, ciò che prima appena mai accadeva, sembrava che non fossimo più capaci di trattenerci insieme l’un l'altro. Lorenzo, che ne stimava non solo il sapere, ma ancora la probità, lo scelse a suo confessore, e volle innoltre eli1 ei conferisse di sua mano a Giovanni suo figlio, che fu poi Leon X, le insegne di cardinale. Finalmente, dopo aver ricusata la dignità vescovile a cui Sisto IV volle innalzarlo , e dopo aver sostenuta per cinque volte quella di visitatore e per due quella di procurator generale della sua religione, morì l’anno 1502 in Padova nella Canonica di S. Giovanni di Verdara. Delle quali cose, e di altre da me per brevità tralasciate, si veggan le pruove presso i sopraccitati scrittori. Essi ancora, e singolarmente il conte Mazzucchelli, ci danno un esatto catalogo delle opere di Matteo, che sono principalmente un gran numero di lettere, e molti opuscoli di filosofia morale , come