Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/77

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PRIMO Gl già F. Girolamo, quando Lorenzo, Deh padre, gli disse. prima di partire, degnatevi di benedirmi. Quindi abbassando il capo , e tutto componendosi a pietà e a religione, andava rispondendo alle parole e alle preci del religioso, senza punto commuoversi al pianto de’ suoi famigliari. che era ornai pubblico e universale. Pareva che dovesser tutti morire, fuorchè Lorenzo; tanto era egli solo tranquillo nel comune dolore, e senza dare alcun segno di turbamento e di tristezza, sembrava anche in quell’estremo la consueta fermezza e costanza di animo. Stavangli intorno frattanto i medici; e per non sembrare oziosi, colla stessa loro assistenza lo tormentavano; ma egli soffriva ed accettava ogni cosa che da lor gli fosse offerta , non per lusinga di vivere, ma per non dare nella sua morte il menomo disgusto ad alcuno; e Jin all1 ultimo si mantenne sì forte y che scherzava talvolta sulla sua morte medesima; come allor quando avendogli uno offerto un cibo, e chiestogli poscia se gli piacesse y Quanto, rispose, può piacere a un moribondo. Dopo tutto ciò abbracciando tutti teneramente, e chiedendo umilmente perdono, se ad alcuno nella sua infermità avesse recata noja, e molestia, si dispose a ricevere l’estrema unzione, e alla raccomandazione dell anima. Si cominciò poscia a recitare sul Vangelo la Passione di Cristo, ed egli mostrava iC intender quasi ogni cosa, or movendo tacitamente le labbra, ora alzando i languidi occhi, talvolta col movimento ancor delle dita. Finalmente fissando gli occhi in un Crocifisso d1 argento e ornato