Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/111

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SECONDO ^53 avere Bologna, e fu accompagnato a casa sua da undici Cardinali. Poscia l’anno seguente 1414 dovendo il pontefice recarsi al concilio di Costanza, mandò il Cardinal Isolani suo legato apostolico a Roma con amplissima autorità sopra tutto lo Stato ecclesiastico, come si raccoglie dal Breve perciò spedito, e pubblicato dal P. Petracchi. Egli vi entrò poco dopo la morte di Ladislao re di Napoli avvenuta nell’agosto dello stesso anno, da cui quella città era stata non molto prima occupata, e con ogni genere di crudeltà maltrattata. Molto perciò di fatica soffrir dovette il cardmal Isolani nel ripararne i danni, e insieme nel riacquistare alla Chiesa più luoghi che le erano stati usurpatij ed egli vi riuscì cotanto felicemente, che i Padri allor raccolti in Costanza gliene mostrarono con lettera piena di elogi in data de’ 25 di luglio del 1415 il loro gradimento. Essa si può leggere presso il P. Petracchi. Ma due anni appresso ei non perdette per poco tutto il frutto delle fatiche finallora sofferte. Braccio perugino famoso condottiere d’arme a que’ tempi. a’ 16 di giugno del , secondato al di dentro dalla perfidia e dal tradimento d’alcuni, entrò colle sue truppe in Roma, e costrinse il Cardinal legato a ritirarsi in Castel S. Angelo, a cui ancora ei pose l’assedio. Fra poco tempo però il celebre capitano Sforza, spedito dalla reina Giovanna al soccorso di Roma, costrinse Braccio a partirsene, e il cardinale e Roma si vider liberi da sì formidabil nemico. Frattanto Martino V, eletto pontefice nel novembre dello stesso anno, confermò con suo Breve, riferito