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SECONDO ^83 gretario. Dallo stesso duca Francesco fu inviato a Roma a complimentare in suo nome il nuovo pontefice Pio II. nella qual occasione recitò f Orazione clic da monsignor Mansi è stata data alla luce (Miscell Baluz. t. 3, p. i(6), e che deesi aggiugnere alle altre opere di Francesco rammentate dal co. Mazzucchelli. Di questa ambasciata parla ancora Mattia Palmieri (De Temporib). ad an. 1465, t. 1 Script. Rer. ital. Florent), il quale non dice già , come crede il Fabbrucci, che ad essa fosse spedito da’ Fioreni ini, ma solo eli’ ei fu ambasciadore al detto pontefice. Da Milano poscia, come si è detto, passò l’Accolti a Siena, ove era non solo negli anni poc’anzi accennati, ma ancor nel come raccogliam da una lettera a lui scritta dall’ab. Agliotti a’ 20 di dicembre dello stesso anno (Aliotti Epist. t. 1, l. 7, ep. 46), in cui gli veggiamo dato ancora il titolo di cavaliere, e dalla risposta fattagli dall’Accolti da Siena a’ 24 del medesimo mese (ib. t. 2, p. 3t)4)• In questa lettera gli scrive Francesco, che non sa ancora di certo se debba andarsene a Roma. E andovvi egli di fatto fra poco; e già era tornato a Siena al principio di febbraio delf anno seguente, come scrive egli stesso al medesimo ab. Agliotti (ib.p. 395). Questi aveagli scritto, chiedendoli perchè mai avesse fatto quel viaggio in sì contraria stagione; ed ei risponde, ma come in aria di mistero, che, benchè corresse quella stagione, avea nondimeno avuti molti e forti motivi che aveanlo indotto ad ubbidire a’ comandi del sommo pontefice. Ed ecco fissata 1 epoca del viaggio dell Accolti a Roma