Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/191

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SECONDO 833 Pisa. Il Panciroli racconta che a tal fine, chiuse in alcune botti i suoi libri, e inviatigli innanzi, egli poscia s1 incamminò di nascosto, ma scoperto e arrestato fu mandato prigione a Firenze (a). La circostanza de’ libri chiusi entro le botti, non so quanto sia certa. Ma certo è il fatto della prigionia del Soccino j ed ecco come si narra la cosa dal più volte citato Allegretti: E per in fi no adi 27 di Dicembre 1489 avendo Miss. Bartolommeo Sozzini Dottore Sanese accettato la Lettura dalla Signoria di Venezia per Padova, e li Forentini non volendo si partisse da loro, che leggeva in Pisa, lo fecero sostenere, e menar preso in Fiorenza, e metterlo nella prigione. La Signoria di Siena elessero per Ambasciadore Miss. Antonio Bichi, e mandollo a Firenze, e stettevi 21 dì a trattare il relasso di Miss. Bartolommeo: ma li Fiorentini volevano la sicurtà di 18 milia fiorini d oro larghi, cioè dieci in Firenza, e 8 in Siena; e in Siena si trovò il primo; ma in Fiorenza non era homo, che la volesse fare, per non dispiacere a Lorenzo ,* e per questo V ambasciadore se ne tornò; e lui rimase in prigione (l. c. p. 824, ec.). Qual fosse P esito dell’aliare , 1’Allegretti noi dice. Ma esso si accenna da Niccolò Valori nella Vita di Lorenzo de’ Medici, ove, dopo aver (7) Alcuni bei documenti intorno alla vita di BartoInmmeo Soccino, e singolarmente intorno alla carcere in cui fu chiuso per aver tentalo di abbandonar Pisa, ha dati alla luce monsig. Fabroni (Fila Laur. Med. 1. 2 , p 78, cc.).