Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/222

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864 LIBRO confronto. A lui fu perciò surrogato Anton Irancesco Dottori celebratissimo canonista. Ma ciò non ostante la scuola del Decio era la più numerosa, e ad essa si recavan tra gli altri Giambattista Pallavicini, che fu poi cardinale, il vescovo Foscarini, Girolamo Giustiniani, e più altri patrizj veneti. Alle pubbliche dispute che Filippo spesso teneva cogli altri professori, intervenivano sempre il capitano e il podestà di Padova , ed era bello il vedere azzuffarsi tra loro, ma con quel rispetto che l’uno all’altro dovevano, que’ prodi combattenti, tra’ quali erano Giovanni Campeggi, Cristoforo Alberici pavese, e Carlo Ruino reggiano , dell1 ultimo de’ quali diremo nella storia del secolo susseguente. XLV. Frattanto venuto essendo lo Stato di Milano in poter de’ Francesi, il re Luigi XII fece chiamar Filippo come suo suddito a Milano, con promessa dello stesso stipendio di cui godeva in Padova. Filippo dunque recatosi a Venezia insieme coll’ambasciador francese, cercò il congedo; ma la Repubblica fu costante in negarglielo, talchè Giovanni Rucellai che ivi allor ritrovavasi, Io potrò, disse un giorno, raccontare in Firenze che per il solo Filippo Decio ho veduti contendere caldamente insieme il re di Francia e la Repubblica veneta. Questa ordinò al Decio che tornasse tosto a Padova, nè mai pensasse a partirne. Ma il senato di Milano non cessava di fare istanze presso il re, nè il re cessava di pressar la Repubblica per riavere Filippo. Dovette questi adunque