Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/265

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SECONDO posila patria; c che fu canonico di rVcvigi. Questa maniera di favellare non poco oscura spiegasi dal Papadopoli con affermare (l. cit p. 227) che Alessandro tenne dapprima in Vicenza privatamente scuola di canoni, e che ne fu poscia per ventisett1 anni professore in Padova. Secondo il Facciolati (l. cit./). 4?)* e’ cominciò ad insegnare in questa università l’anno c continuò fino al 1485, cioè per ventinove anni, e tornato poi in patria, ivi morì l’anno seguente (*), nella qual epoca concorda ancora il Papadopoli, il quale aggiugne ch’egli allora contava ciuquantasetl’anni di età. E, se ciò è vero, converrebbe affermare che prima di giungere al ventesimo anno ei cominciasse a salir ulla cattedra. Lo stesso Papadopoli altrove afferma (l. cit p. 11) ch’egli ebbe prima lo stipendio di 1000 fiorini, e che poi esso gli fu accresciuto fino a i(»oo. Il Facciolati al contrario assicura che lo stipendio gli fu bensì due volte accresciuto, ma che giunse solo a 150 ducati. E qui ancora a chi dovremo noi prestar fede? Il P. Angiolgabriello da Santa Maria non ci dà lumi molto migliori intorno a questo giureconsulto (lì ibi degli Scritt. vicent t. 2, p 179, ec.). Solo da alcuni monumenti ei ne rischiara la genealogia , e pruova ch’ei fu canonico in Trevigi insieme e in Vicenza, e ci (*) La morte di Alessandro del Nevo non decsi fissare al eome narra il Facciolati, ma al perciocché ne‘registri della catledral di Trevigi, ove egli era canonico, trovasi documento del possesso che tu preso a’ at di marzo del l4&4 del canonicato per la morte di esso vacante.