Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/269

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SECONDO gì i essa pruova il Borsetti (Ilisl Gjrnn.ferr. t. a, p 47). L’anno 14y4 chiamato da Lorenzo de’ Medici a Pisa, vi ebbe lo stipendio di 5oo boriili y e per tre anni vi fu professore di Diritto canonico. Ma egli avea data parola a’ suoi Ferraresi di fare ad essi ritorno dopo tre anni, e fedelmente lor la mantenne. Poco tempo appresso pcrò’di nuovo passò a Pisa collo stipendio di 650 fiorini. Quando ciò avvenisse f il Fabbrucci non dicej ma afferma solo che ivi egli era nel 14^4 j e cbe due anni appresso gli era stato accresciuto lo stipendio fino a 700 fiorini. Al fine di quest’anno medesimo 1486 lasciata Pisa, recossi a Roma, onorato da Innocenzo VIII della carica di auditore di ruota. Nel capo precedente di questo libro parlando di Filippo Decio abbiam vedute le contese e le gare che si accesero fra questi due professori, e come il Sandeo per sottrarsi a una pubblica disputa, a cui il Decio l’avea sfidato, fuggissene a Roma, donde poi ritornato a Pisa (a), e ottenuto qualche tempo dopo onorevol congedo , partì di nuovo per Roma, e vi ebbe il sopraddetto impiego. Mousignor Mansi crede di poter annoverare tra le favole la fuga del Sandeo) ma la testimonianza del Boeza, scrittor (a) Sembra che all’anno 147® debba assegnarsi la seconda chiamala del Samleo a Pisa. Certo in quell anno ne fu messo trattato, come ci mostra una lettera dello stesso Sandeo pubblicala da monsig. Fabbruni (Vita Laur. Med. t. 2 , p. 167, ec.). Questi ne assegna. non so su qual fondamento, la morte a: iti di agosto del i 5o5, e non all’ottobre del l5o5 come ha latto monsignor 1*. 1 un si.