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926 Libilo ile’ Greci e degli Armeni, il primo de1 quali è segnalo a’ 7 di luglio del 14^9, il secondo a’ 3 di febbraio dell’anno 1442 (Harduin. Collect. Concil. t. 1, p. 987, 1029), nel qual anno pure .a’ 23 di aprile per commissione di Eugenio ei fece in Firenze la traslazione di un monastero di monache (Manni, Sigilli, t. 9, p. 86). In Firenze trattenevasi il cardinale fino all’ottobre di quest’anno medesimo, quando ei ne partì in età di novantatrè anni per Milano. Di questo viaggio, di cui non ben sappiamo il motivo, abbiamo una indubitabile testimonianza ne’ frammenti di Ciriaco d’Ancona, che in esso gli fu compagno, pubblicati da monsig. Compagnioni. In essi veggiam che Ciriaco nel detto mese partì da Firenze col cardinale (Comm. Cyr. Nov. Fragm. p. 20), e che a’ 30 del mese stesso giunse con lui a Milano (ib. p. 27). Poco tempo trattennesi il cardinale in Milano, e una lettera di Angiolo Grassi vescovo d’Ariano a Ciriaco, che si legge ne’ citati frammenti (p. 54)» ci mostra ch’egli era in Castiglione sua patria agli 11 di dicembre dello stesso anno 1442Ivi ei cadde infermo, e Ciriaco n’ebbe la nova in Milano ai 20 di gennaio dell’anno seguente (ib. p. 56), e recossi perciò a visitarlo in Castiglione, ove fra pochi giorni, cioè a’ 5 di febbraio, il cardinale finì di vivere. Io ho notate con esattezza le epoche in questi ultimi anni della vita del Cardinal Branda, perchè esse mi son necessarie a esaminare un fatto che dal Corio (Stor. di MiL par. 5, p. 341 e poscia da tutti gli altri scrittori milanesi, e ancor dal ch. Sassi (Series Archep. mediol. t. 3,