Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/356

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$9$ LIBRO terzo arrotato tra cardinali, i quali onori non son già stati da lui con viltà mendicati, ma per la fama di non ordinaria virtù ottenuti. In mezzo a tante occupazioni egli ha innoltre saputo trovar qualche ora di ozio; e con ciò ha scritto più libri che qualunque altr uomo in ciò solo occupato, e ha spediti a un tempo esso più affari che qualunque altr uomo tutto ad essi rivolto. Siegue poi il Campano annoverando le memorabili imprese da lui operate ne’ primi anni, che allor correvano, del suo pontificato; parla delle molte opere da lui composte , e delle molte orazioni da lui recitate innanzi a principi e a splendidissime adunanze, delle virtù d’ogni genere di cui era adorno, e continua a fare di questo pontefice uno de’ più magnifici elogi che di alcuno siano mai stati scritti. Delle cose da lui operate a vantaggio delle lettere e degli studiosi abbiam favellato a suo luogo. Nè io aggiugnerò qui altro a ciò che allor se n’è detto; nè più oltre mi stenderò a ragionar della vita da lui condotta, e delle cose da lui operate; essendo inutile il dir di nuovo ciò che presso tanti altri scrittori si può vedere ampiamente disteso. Possiamo invece dar qualche idea degli studj di ogni maniera da lui coltivati, e de’ saggi che nelle opere da esso composte ce ne sono rimasti.

XXIII. I dodici libri de’ Commentarj debbono qui nominarsi innanzi ad ogni altro. Avea egli intenzione di scrivere generalmente la storia delle cose a’ suoi tempi in tutta l’Europa avvenute; anzi avea già posta mano all1 impresa.