Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/417

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TERZO mentre era professore in Padova, interdum legationis munus ad magna dominia et oli maximas causas jussus Principantium inivit. Tornato a Padova, vi continuò lo studio della giurisprudenza, e finalmente nell1 età già avanzata di cinquantacinque anni nell’anno 1404 ne prese la laurea, come altrove abbiamo accennato (t. 5, p. 5;.). XL1I. In Padova ottenne la grazia e il favore de’ Carraresi, di che abbiam pruova nelle orazioni da lui dette in lor lode; e pare ancora, ch’ei fosse destinato a istruire i giovani principi, e che a questa occasione scrivesse il trattato De ingenuis mori bus, che si ha alle stampe, indirizzato a Ubertino da Carrara figliuol di Francesco il giovane. La lor protezione però non fece ch’ei non vivesse, com’era nato, in assai povero stato, benchè di nobil famiglia; ed ei medesimo ce ne assicura, benchè con sentimenti di generosa costanza, in una sua lettera citata dal Zeno. Il Papadopoli narra che quando il suddetto Francesco il giovane da Carrara mosse la guerra, che gli fu poi tanto fatale, contro de’ Veneziani, prese in sospetto il Vergerio, sì perchè era nato nel dominio della Repubblica, sì perchè avealo sempre dissuaso da tal consiglio; ch’egli perciò, chiesto congedo, andossene a Venezia, e ivi trattennesi per due anni, finchè caduti i Carraresi, egli risoluto di tornarsene alla patria, già erasi posto in nave, ma trattenutone dal Zabarella, spedito da’ Padovani ambasciadore a Venezia, con lui fece ritorno a Padova. Di tutto ciò non