Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/487

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TERZO I I UiJ orazioni, (li epistole, ili poesie diverse (V. Mazzucch. Scritt ital t. 2 , par. 3,p. 1762, ec.). Un Diario ferrarese scritto in assai rozzo dialetto italiano, ma assai minuto ed esatto, dal 1409 fino al 1502, è stato pubblicato dal Muratori (Script. rer. ital. vol. 24, p- 171 ec.). Nello stesso argomento si esercitò F. Giovanni da Ferrara dell’Ordine dei Minori, il quale scrisse in latino la Storia della casa d’Este dall origiu di essa fino a’ suoi tempi, e dedicolla al duca Borso. Ma il Muratori troncandone saggiamente ciò che appartiene a’ tempi più antichi, ove egli non narra cose che non sieno o favolose o già note, ne ha pubblicata sol quella parte che serve di continuazione agli Annali del Delaito dal 1409) fino al 1454 (ib. vol. 20, p. 439 ec.). Di Pelegrino Prisciani, che molto si affaticò intorno alla storia di Ferrara, direm nel secol seguente. La storia di Ravenna ancora fu assai bene illustrata da Desiderio Spreti, di cui abbiamo tre libri De amplitudine, vasta (ione, et instaurati (vie civitatis Ravennae, più volte stampati. Ei fiorì verso la metà del secolo, e pi 11 ampie notizie se ne posson vedere presso il P. ab. Ginanni (Scritt ravenn. t. 2, p. 378, ec.), il quale osserva a ragione che lo Spreti fu il primo tra’ Ravennati a raccogliere e a pubblicare le antiche iscrizioni di quella città. LX1X. Bologna tra le città dello Stato ecclesiastico fu la più copiosa di storici, o, a dir meglio, di annalisti. Matteo Griffoni nato nel 1351, adoperato da’ Bolognesi in cariche e in ambasciate di molto onore, e sempre a lor caro,