Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/495

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TERZO II37 venne a luce in Francfort nel 1580. E più altri scrittori di somigliante argomento potrebbon qui aver luogo. Ma a sfuggire lunghezza, basti il dire di un solo, che per le varie vicende a cui fu soggettto e per la moltiplice erudizione di cui fu adorno, è degno di più distinta menzione. Egli è Filippo Buonaccorsi, detto comunemente Callimaco Esperiente, intorno a cui però è inutile il far nuove ricerche, dopo l’esattissimo articolo che ce ne ha dato il Zeno (Diss. voss. t. 2 , p. 316), da cui io non farò che trascegliere le più importanti notizie. Egli era oriondo da Venezia, ma nato in S. Gimignano in Toscana a’ 2 di maggio del 1437 da Pietro della nobil famiglia de’ Buonaccorsi. Trasferitosi in età giovanile a Roma , fu uno dei fondatori dell’Accademia romana, le cui leggi seguendo, cambiò il cognome di Buonaccorsi in quel di Callimaco per le ragioni che presso il Zeno si posson vedere, e vi aggiunse poi il soprannome d1 Esperiente , alludendo alle sue diverse vicende che gli avean fatta conseguire una esperienza non ordinaria. La tempesta da noi altrove narrata , che si sollevò contro quell’accademia , involse lui ancora • e Callimaco fu avuto in sospetto di aver tramata congiura contro il pontelìcc Paolo II. Il Platina nel farne il racconto cel descrive come uomo a cui mancavano e forze e senno e destrezza ed eloquenza , per tentar tale impresa , e il dice ancora lento di lingua, e quasi privo di vista. Ma nell’aggiugner ch’ei (fa, che tra lui e Callimaco era gran nimicizia, viene a sminuir di molto la forza della sua asserzione. Che però Callimaco