Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/521

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TERZO , Il (33 questo dotto scrittore, quattro libri intitolati De dignitate et excellentia hominis, alcune orazioni , oltre più altre opere che dallo stesso Zeno si annoverano, le quali si hanno sol manoscritte , o più non si trovano. Bartolommeo Fazio, che a ragione gli ha dato luogo nel suo Dialogo degli Uomini illustri (p. 19), gli attribuisce ancora un’altra opera, di cui niuno fa motto, cioè De Religione libros viginti quatuor. Francesco Filelfo, che pur non era l’uomo il più liberale di lodi verso gli altri eruditi, di Giannozzo nondimeno ebbe altissima stima, come danno a vedere parecchie lettere che egli scrisse (l. 5, ep. a5, l. 7 , ep. 3 ,• l. 13, ep. 51). Un bell’elogio ne fa ancora Paolo Cortese , benchè insieme saggiamente rifletta che l’aver lui voluto abbracciare ogni sorta di scienza, non gli permise l’essere perfetto in alcuna; e che perciò non ne era rimasto presso dei posteri sì gran nome, quanto pareva convenirglisi (De Homiu. doctis, p. 19). Sed multum duo doctrina praestiterunt, Jannotius Manettusj et Baptista Albertus, quorum alter unus omnium doctissimus putabatur, alter etiam in Architectura disertus fuit Sed in Jannotio admirabile quoddam studium omnium doctrinarum fuit.; sed nescio quo pacto sit hujus sumni viri quam aliorum paullo ante dictorum nomen obscurius. Ex quo profecto intelligi potest, plus valere ad famam et celebritatem nominis unius simplicis generis virtutem absolutam, quam multa annexa genera virtutum non perfectarum (*). (*; 11 eli. P. abate Mitlarelli ha data in luce l’orazione