Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/528

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i 17 LIBRO ad Antonio Corbineili, come pniova l’ab. Meliti* (l. rii. p. 36o). Alcuni han differita la venuta di Manuello a Firenze lino all1 anno 13v)tj, o al precedente. Ma qualunque pruova da essi se ne adduca, è troppo forte in favor nostro l’autorità di Giannozzo Manetti scrittore contemporaneo e fiorentino, il (quale nella Orazion funebre di Leonardo Bruni afferma (praef. ad Epist Leon. aret. p. 94) che circa tre anni ei si trattenne in Firenze, e che ne partì per andarsene al suo imperadore che era venuto a Milano: Quum itaque in hujusmodi Graecarum litterarum studiis (alla scuola di Grisolora) tres circìter annns conlrivisset— Chrysoloras ìpse e Fiorenti a Mediolatium ad Imperato rem snum, qui e Graecia in Italiam profectus ibidem commorabatur, se contulisse dicitur. Or la venuta dell’imperador Manuello a Milano accadde al principio del 1400 (Corio, Stor. diMil. ad li. a.; Gin lini, Contiti, delle Mem, milan. t. 3, p. \ 5), donde passato poi oltramonti, e trattenutovisi lungamente, e tornato in Italia, venne a’ 22 di gennaio del 1403 a Genova, come abbiam negli Annali di Giorgio Stella (Script. rer. ital. vol. 17, p. 1196). La qual epoca della partenza da Firenze del Grisolora confermasi ancora più chiaramente dal passo da noi recato nel favellare di Leonardo Bruni (V. cap. 1, n.24). Battista Guarino, figliuolo di Guarin) veronese, in una sua lettera citata da monsig. Giorgi (l. cit p. 280) , afferma che Giangaleazzo Visconti bramoso da lungo tempo di aver presso di sè un uom sì celebre, si prevalse del favorevole incontro che gli offerse la venuta dell’imperadore