Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/579

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TERZO 12?| facilitate non ad/n aduni nomine inferiorcm reliquit Li li u/n Tiphernatem, qui Philonem Judeum convertit, quamquam is Costantinopoli moratus est; nec ei defuit rerum omnium in ingenii lentitudine cognitio (Comm. Urbana, l.21). Gregorio tenne scuola per qualche tempo in Napoli’ , perciocchè Gioviano Pontano nato nel 1426 e che fece in questa città i suoi studj, dice di averlo avuto a suo maestro nel greco: Gregorius Tiphernas, quo praeceptore Grecis in literis usus sum adolescens (De sermone l. 5). Ei fu ancora maestro di Bartolommeo Calchi nato in Milano nel 1434 (V. Sax Hist typogr. mediol. p. 186), e di Giorgio Merula (Cortese. de Homin. doct. p. 30), che probabilmente fece nella stessa città i suoi studj, e perciò par verisimile che anche ivi fosse Gregorio per qualche tempo professore di lingua greca. Passò poi alla corte di Niccolò V , e per comando di lui recò di greco in latino parte della Geografia di Strabone, e i quattro libri di Dione Grisostomo intitolati de Regno, delle quali versioni parla più a lungo monsignor Giorgi (f ita Nic. V, p. 186, 189, ec.). Dopo la morte di Niccolò V andossene in Francia , ove molti scrittori citati dal Boernero (De doct. Homin. graec. p. 193) , ma tutti posteriori di molto a Gregorio, raccontano ch’egli fattosi innanzi al rettore dell’università, francamente gli chiese la cattedra di lingua greca, e l’ottenne. Essi dicono ciò avvenuto a’ tempi di Luigi XI, o circa il 1470 Ma sc il è vero, esso avvenne assai prima, cioè verso il 1458, come pruova il Joly colf autorità di un elegia di Gregorio.