Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/346

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i5Go libro già accennato che l’epoca della morte del Valla non è ben segnata nella iscrizion sepolcrale che si produce da molti, ov egli si dice morto l’anno 1^(37. li Zeno ha chiaramente provato (Diss. voss. t. 1, p. '72, ec.), colla testimonianza del suddetto Pontano, che il Valla finì di vivere prima del re Alfonso morto nel giugno del 1458; e coll’epoca della morte del Fazio accaduta, come si è detto, nel novembre del 1457, ha provato ch egli morì nell'agosto dello stesso anno, come di fatto si all'erma dal Giovio, il quale rapporta lo scherzevole distico fatto intorno al breve spazio con cui si tennero dietro questi due nemici: Ne vel in Elysiis sine vindice Valla susurret, Facius haud multos post obit ipse dies. » Etog. Viror. ill. p. 197. Alle quali pruove un’ altra ne aggi ugnerò io tratta dal più volte mentovato Elogio del Vigerino, in cui si dice ch’ ei morì sotto il pontificato di Callisto III: Ipso de inde (Valla) sub Callisto ejus nominis Papa III functo vita. Or Callisto III morì nell’agosto dell’an 1458, cioè nove anni prima dell’ epoca della morte del Valla segnata nella pretesa iscrizione. Egli è ben vero che in alcuni codici della Vaticana, citati da monsig. Giorgi (Vita Nic. V,p. 185), vedesi la traduzione d’Erodoto del Valla dedicata a Pio II, successor di Callisto; ma quel’anno seguente, tutta la traduzione si dice del Valla, e solo nella prima si dice che essa Tu riveduta ila l*eneticllo lìroguolo.