Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/476

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i6yo ututo eretico e scomunicato. E si giunse a tal segno,, che fu proposto da una parte e dall altra di rinnovare gli esempi dell antica e barbara superstizione della pruova del fuoco. Ma comunque ciò più volte si progettasse, non mai si venne all’effetto, e or gli uni, or gli altri trovavan sempre qualche pretesto per sottrarsi a si pericoloso cimento. I magistrati che si andavan sovente cambiando, erano or favorevoli, or contrarj a f Girolamo; ed egli era costretto ora a tacere, ora a parlare, secondo l animo e il voler loro. Finalmente nella domenica delle Palme del 1498 i nimici del Savonarola affollatisi con gran tumulto intorno a S. Marco, dopo una lunga zuffa, in cui gli stessi novizj dieder gran pruova di valore e di coraggio guerriero, egli con f Domenico da Pescia e f Silvestro Maraffi! fu condotto prigione, e tutti tre dopo lunghi esami e replicate torture, per opera singolarmente de’ due commissarj apostolici mandati a tal fine da Roma, furono condannati, come eretici, ad essere pubblicamente appiccati e poscia arsi. La sentenza fu eseguita a 23 di maggio del detto anno innanzi a un’immensa folla di spettatori, che come prima, così anche in quell’ estremo, divisi di sentimenti, altri il veneraron qual Santo, altri il detestaron come ipocrita e seduttore (*). (¥) I11 questo (ducale archivio conservansi alcune lettere del duca Ercole I scritte al Savonarola, e alcune del Savonarola al duca, e più altre di Manfredo Manfredi al duca medesimo, nelle quali gli dà ragguaglio delle cose che intorno al Savonarola accadevano in Elici.ze, ose era il Manfredi; e molti altri monumenti intorno ad esso conservansi nella libreria Nani di Venezia.