Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/489

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TKHZO I ~o3 cognomi d’un uomo solo (a). Aucor più splendido e più liberale nel fomentare le belle arti si mostri» Lodovico il Moro. Abbiam già parlato della fabbrica dell’università di Pavia che da lui fu innalzata, a cui ancor deesi aggiugnere il Lazzaretto per gli appestati che per ordine di Lodovico fu fabbricato in Milano. Gli scrittori milanesi ci parlano dell’accademia di pittura, di scultura e d’architettura eli’ ei raccolse in sua corte; e benché di essa io non trovi alcuna menzione negli scrittori di quel tempo, il veder nondimeno chiamati a Milano da Lodovico fra gli altri que’ due uomini d’immortai ricordanza, il Bramante e Leonardo da Vinci, de' quali diremo in questo capo medesimo, e il vedere i molti e valorosi discepoli che ivi essi formarono, ci rende assai probabile la loro asín) 11 P. Domenico Maria Berardelli dell’Ord de' Pred nel suo Catalogo de’ Codici della Libreria dei’ SS. Gio. e Paolo di Venezia ha pubblicata la prefazione dell’ Averulino a’ suoi xxv libri di Architettura diretta a Pietro de’ Medici e tradotta in latino da Pietto Bonfini (N. Racc. d’Opuse, scientif. t. 37, p. 35). In essa, che in sostanza è la stessa coll’altra già indicata, confermasi la mia opinione, che Averulino e Filarete sia un personaggio medesimo, e ciò che delle fabbriche da lui inalzate si è detto: Quamobrem non ut a Vitruvio.... sed ut a tuo Philnrete siri hi/erto Antonio Averulino Ci ve Fiorentino, qui Romae D. Pe~ tri postes sedente Eugenio B. M. ex aere fecit, hoc opus accipies. Quin etiam Mediolani imperante Francisco Sfortia, qui primus lapidem in jaciendo fundamento sua manu possuit, amplissimum miserorum hospitium Divinae pietati dicatum ipse statui, variaque in era urbe opera fabricatus sum. Bergami quoque Basilicam insane sumptu faciendam curavi.