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TEMO l-fil
pittore illti«lrc a que’ tempi, il quale al vedere
i primi abbozzi di Leonardo rimase attonito
per maraviglia. La scultura, la pittura, l’architettura, la geometria, l’idrostatica, la meccanica, la musica, la poesia furon quasi ad un
tempo l'oggetto degli studj di Leonardo; e tupie
tre ogni altro sarebbesi riputato felice giugnendo ad ottenere la perfezione in alcuna di
queste scienze, egli fu in tutte eccellente. Egli,
secondo il Vasari, fu il primo che progettasse
di metter l'Arno in canale da Pisa a Firenze,
il che fu poi eseguito due secoli appresso da
Vincenzo Viviani. Ogni giorno, dice lo stesso
scrittore, faceva modelli e disegni da potere
scaricare con facilità monti, o forarli per passare da un piano a un altro, e per via di lieve ed
argani e di vite mostrava potersi alzare e tirare
pesi grandi, e modi di votar porti, e trombe,
da cavare da luoghi bassi acque; che quel cervello non restava mai di ghiribizzare; dei’ quali
pensieri e fatiche se ne vede sparsi per l’ arte
nostra molti disegni, ed io n ho visti assai; e
uno ne rammenta fra gli altri, con cui egli
prometteva di sollevare il tempio di S. Giovanni
e sottomettervi le scale, senza rovinarlo. A questo sì penetrante ingegno congiungevasi in Leonardo la bellezza del volto, la grazia del favellare e la soavita del tratto, talchè egli era
l’oggetto della maraviglia e dell’amore di tutti.
Molte opere di pittura da lui fatte nei’ primi
anni in Firenze descrive il Vasari, e un mostro
fra le altre, che scoperto improvvisamente innanzi a suo padre il fece arretrar per paura.