Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/553

Da Wikisource.

terzo. 176I’ altezza di 46 braccia, il duca Francesco tentò di render navigabile questo tratto, ma senza effetto. Un altro tentativo fece la città di Milano nel 1518, quando era sotto il dominio de’ Francesi, scavando un canale di cui ancor si vede una gran parte, con una fortissima chiusa di pietra viva, a cui somiglianza doveansi fabbricare più altre per sostenere le acque secondo il bisogno; e il re Francesco I donò a tal fine diecimila scudi sopra i dazj della città. Ma le rivoluzioni che poscia accaddero in quello Stato, ne impedirono il compimento (V. Relaz. cit. p. ()95). In questo lavoro adunque potrebbe credersi adoperato Leonardo. Ma egli nel 1518 era già in Francia, come vedremo; e io perciò non trovo in qual tempo potesse egli in esso aver qualche parte, e al più si (può credere che il duca Lodovico di lui si valesse per migliorare o ristorare in qualche parte il canale già fabbricato. XXVII. Poco tempo dappoichè i Francesi ebbero occupato lo Stato di Milano, Leonardo, forse mal soddisfatto di essi, fece ritorno a Firenze. Ivi fu adoperato in più opere di pit. tura; e celebri fra le altre furono il ritratto di monna Lisa moglie di Francesco del Giocondo, che fu poi comperato dal re Francesco I, dicesi, per 4000 scudi, e un cartone in cui con ammirabile maestria disegnò una battaglia di Niccolò Piccinino, ch’ei doveva poscia dipingere nella sala del Pubblico, oltre più altre, delle quali si può vedere la descrizione presso il Vasari e gli altri scrittori. Passò indi a Roma a’