Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/103

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pniurr lui della nel concilio di Trento, le sue Lettere un suo libro De institutione vitae christianac i,/). 327); e l’ab. Bettinelli vi aggiunge un dotto Catechismo ch’ ei fece pubblicare per la Chiesa di Mantova, di cui era vescovo. In questa biblioteca Estense abbiam due tomi di Lettere inedite da lui scritte, che tutte appartengono al 1559, ed esse ancora ci mostrano quanto |,gli fosse onorato da tutti i dotti. In una ringrazia l’Accademia veneziana pel dedicargli ch essa avea fatto le Lezioni del Boccadi ferro sopra la Fisica d’Aristotile; in un’altra ringrazia Giambattista Giraldi, perchè gli abbia mandata copia del suo Ercole; in un’altra ringrazia il Foglietta per un suo dialogo che trasmesso gli avea. XXVI. Francesco III succeduto al padre, come si è detto, in assai tenera età, ebbe brevissimo impero, e morì in eta di soli 17 anni nel 1550, lasciando lo Stato a Guglielmo suo fratello che il tenne fino al 1587, e a lui poi, come si è detto $ successe Vincenzo di lui figliuolo fino all'an 1611. Di questi due duchi io non ho che aggiugnere a ciò che ne ha scritto il suddetto ab. Bettinelli, il quale descrive ed esamina (l. c. p. 78) i monumenti di regia magnificenza che di essi ci son rimasti e nelle storie degli scrittori di (quei’ tempi e nelle grandiose fabbriche da essi innalzate. Amendue furono splendidi protettori de’ dotti, e ne vedremo più pruove nel decorso di questa Storia, singolarmente ove parleremo

  1. di Torquato Tasso, che dal duca Vincenzo fu