Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/429

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avere in molte università d Italia insegnato pubblicamente con somma lode, fu nel 1508 eletto a general maestro dell’Ordine. L'adoperarsi ch’ei fece affin d’impedire e di sciogliere il concilio unito in Pisa ncU'anno i5i2 contro il pontef Giulio II, fece che questo pensasse a sollevarlo all’onor della porpora j ma prevenuto della morte, lasciò a Leon X il pensier di premiarlo, e questi in fatti nel 1517 il dichiarò cardinale, e Panilo seguente inviollo legato a Cesare per la tanto allora promessa guerra contro de Turchi. Avea già il Gaetano dati saggi del suo valore nell’opporsi a Lutero con un libro sopra le Indulgenze, composto e pubblicato fin dal 1517 (V. Raynaldi, Annal, eccl. ad h. an. 76), ed ei perciò fu a ragione creduto opportuno o ad abbattere, o a convincere i fautori e i seguaci dell’eresia. Il cardinale però credette che non convenisse al carattere di legato l’entrare in disputa con Lutero; si abboccò più volte con lui) tentò ogni mezzo per indurlo a una sincera ritrattazione, nè ommise quello delle minacce, con cui parve ad alcuni, avvezzi a misurarle cose dell'esito, ch’ei precipitasse l’affare. Disperata ormai la conversion di Lutero, passò alla dieta di Francfort nel 1519, e contribuì non poco all’elezione di Carlo V. Tornato poscia in Italia, non potè mai ottenere il possesso dell’arcivescovado di Palermo a lui conferito da Leon X, e fu invece fatto vescovo di Gaeta. Nel sacco di Roma del 1527;, caduto in man de nemici, dovette ricomperare la libertà collo sborso di cinquemila scudi, e ritirarsi a Gaeta, affin di raccogliere,