Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/545

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SECONDO 53I picciol trattato De romana Ecclesia stampato la prima volta in Pesaro nel 1563 (Lett. al Fontan. p, In tutte queste opere il Muzio non è un profondo teologo, ma un robusto ed accorto guerriero, che sa usar saggiamente quell armi che la buona causa gli somministra, scuopre le imposture e gl’inganni de’ suoi avversarii, gl insiegue e gl incalza con forza, e avvalora le ragioni e gli argomenti coll arte e coll eloquenza. E io credo perciò, che non poco giovassero cotali libri a prevenire singolarmente il rozzo ed incauto volgo, sicchè non si lasciasse sedurre dal fascino delle nuove opinioni. XXXVI. E veramente facea d’uopo all'Italia di un possente riparo che sostenesse l impeto del torrente ond’ era essa ancor minacciata. Appena l’errore cominciò a serpeggiare di là dall’Alpi, che cercò tosto di aprirsi la via in queste nostre provincie; e malgrado le diligenze e le cautele de’ saggi pastori, vi penetrò e vi ebbe per qualche tempo sostenitori e seguaci, Io mi lusingo di non far cosa ingrata a chi legge, se prenderò qui a esaminare come e per quai mezzi penetrasse l’ eresia in Italia; e chi fosser quelli tra’ nostri che sedotti dapprima, divennero poi seduttori, e non potendo in Italia gittar ferme radici passarono oltremonti, e co loro libri sostennero e promossero i nuovi errori. Io so che l’Italia non dee di essi gloriarsi. Ma finalmente molti di essi furon uomini di non mediocre ingegno; e benchè troppo mal ne abusassero, i lor nomi non debbon esser dimenticati in una Storia in cui le buone ugualmente che le ree vicende della