Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/580

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XI VI. Elogio »Iti curtlioal (.11sliclioo Sirici o. n,'| unno nitri inediti, si hanno di Sisto Medici dell* Or- 'l dino de Predicatori, di cui a lungo cd esatta-,» mente ragiona il P. degli Agostini [Scria. wnez. t~ cc.). A1 quali scrittori e alle quali ' opere più altri potrei aggiugnerne. se l' ampiezza dell, argomento non mi vietasse l'andar cercando " minutamente ogni cosa. XJLVr. Chiuderem dunque ciò che appartiene agli studi teologici col dire di due cardinali, che verso la fine di questo secolo in essi con molla lor gloria occuparonsi; cioè del cardinale Guglielmo Sirleto, e del cardinale Agostino Valiero. Del primo niuno ha scritta stesamente la Vita, e sol ne abbiamo l'elogio fattogli dall'Eritreo (Pinacoth. pars 1, p. 268) e le memorie che ne hanno raccolte gli scrittori delle Biblioteche napoletane, e principalmente il Tafuri Scritt, napol. t. 3, par. 3, p. 200), niun de’ quali però ci dà molto esatte contezze di questo celebre cardinale. Era egli natìo di Stilo, terra della Calabria, ed era nato nel 1514 da onesti, ma non molto ricchi genitori. Dopo fatti in Napoli i primi studi, passò a continuarli che della prima fosse anche ivi pubblico professore. Tornò poscia nel regno di Napoli, ed egli era provinciale della provincia di S. Niccolò di Ilari, quando pubblicò la celebre sua opera De Arcanis, ec., come rancogliesi dal Hi e ve od esso diretto da Leon X nel i5i8, die leggesi al fin dell' opera stessa. Egli viveva ancora in età decrepita nell’anno i539, come narra il Wadingo ne’ suoi Annali al detto anno; ed era allora in lloma, ov’ è probabile che non molto appresso morisse. Quindici tomi di olire sue opere mss. lasciò egli al suo convento d1 Aracaeli, che fuion poi trasportati alla > aticaua, ove tuttor si conservano.