Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/186

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786 libro ducato di Modena, ed ora feudo della nobilissima famiglia Buoncompagni, fu la patria di questo grand'uomo, che da essa si suole soprannomare il Vignola. Ei vi nacque al 1 d’ottobre del 1507 da padre nobile, ma povero, ed originario da Milano, e da madre tedesca. Inviato a Bologna, si volse dapprima alla pittura; ma la lasciò tra non molto, e tutto si diede all architettura. Alcuni disegni ch’ei fece pel famoso storico Guicciardini, ch era ivi governatore, furon ammirati. Da Bologna passò a Roma, e annoverato fra gli accademici del Disegno, salì in tale stima tra essi, che a lui venne dato L’ incarico di prender le giuste misure delle più celebri antichità che ivi rimanevano. L’ab Primaticcio, venuto allora a Roma per rilevare i disegni delle antichità e delle statue romane che dal re Francesco I voleansi poi far gittar in bronzo, si valse dell’opera del Barozzi, e seco condusselo in Francia nel 1537, ove ed eseguì le intenzioni del re, e gli diede disegni per molte fabbriche. Tornato due anni appresso a Bologna, formò altri disegni pel tempio di S. Petronio; e per opera di lui fu scavato il canale per cui da Bologna si va a Ferrara. Il pontef Giulio III il volle suo architetto in Roma, e dopo la morte di esso passò a’ servigi del Cardinal Alessandro Farnese, e per ordin del primo condusse l’Acqua vergine a Roma, pel secondo diè il disegno del magnifico palazzo di Caprarola. Dopo la morte del Buonarruoti niun fu creduto più di lui degno dell’impiego di architetto di S. Pietro. Filippo II invitollo alla sua corte; ma egli se