Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/374

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974 LIBRO dal Mercuriale sugli Aforismi d'Ippocrate furono stampate in Venezia fin dal il che basta a confutar l opinione di quelli che narrano che da Bologna si trasferì a Pisa sol nel 1599. Alla magnificenza del gran duca Ferdinando de Medici dovette il Mercuriale questo suo nuovo onore, e all onore ebbe uguale il vantaggio, poichè gli furono negli ultimi anni assegnati per annuale stipendio fino a duemila scudi d’ oro. Ivi ei trattennesi fin quasi al fin della vita, cioè 14 anni, come narrasi dall Eritreo (Pinacoth. pars 1, p. 1\y)» i quali però non debbonsi intendere anni compiti. Quindi sentendosi già invecchiato, si ritirò a Forlì sua patria, e ivi chiuse i suoi giorni per mal di calcoli nell’ottobre del 1606. Fu con molto onor seppellito nella chiesa di S. Mercuriale, e in quella cappella medesima ch’egli avea a sue spese magnificamente innalzata. Vuolsi che morendo lasciasse a’ suoi figli centoventimila scudi d’oro, oltre più diamanti ed altre pietre preziose e molti vasi d’argento, e una copiosa raccolta delle più belle pitture, delle quali egli era stato avido ricercatore. Più altre notizie intorno al Mercuriale e alla moglie e a’ figliuoli di esso si troveranno presso i suddetti scrittori, i quali ne annoverano ancora le opere distintamente, e alcune o non ben osservate, o inedite ne aggiugne il Morgagni, oltre alcune lettere che se ne hanno tra quelle del Latini (l. c. p. 235, 259), e tra quelle degli Uomini illustri (p. 468, Ven. 1744) (a)• Pochi sono i (4) Alcune altre notizie del Mercuriale, e di alcuni