Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/551

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SEfcONDO 1 15 I e l'opera somigliante di Castelliano Cotta, e i Distici di Matteo Gribaldi, e i Dialoghi d’Alberico Gentile, ne’ quali trattando del metodo da diversi giureconsulti tenuto, ci dà ancora alcune notizie della lor vita; e ad essi si può aggiugnere un breve compendio dalle medesime di Giambattista de' Gazalupi. Due però furon quelli che con maggior diligenza in ciò si adoperarono, uno greco di nascita, ma per lungo soggiorno quasi italiano, cioè Tommaso Diplovatazio, l’altro italiano, cioè Guido Panciroli. Del primo ha pubblicata non da molto la Vita il ch. sig. Annibale degli Abati Olivieri (Mem, di Tomm. Diplovat. Pesaro, 1771), e dietro la scorta di sì erudito ed esatto scrittore che colle pruove di autentici documenti e di scrittori contemporanei ha rigettate le molte favole che intorno a Tommaso spacciavansi, e ne ha illustrata in ogni parte la storia, ne direm noi pur brevemente senza timore di errare. Assai probabili son le ragioni colle quali egli fissa la nascita di Tommaso al 1468. Ancor bambino, da Giorgio' suo padre fu trasportato dall’isola di Corfù, ov era nato, in Italia insiem colla madre Maria Lascari cugina del celebre Costantino, e col restante della famiglia. In Napoli fu istruito nella gramatica, e vuolsi che anche il Pontano non isdegnasse di scorgerlo alla cognizione de’ buoni scrittori. Di là passato a Salerno, vi attese alla filosofia e alla giurisprudenza; e questo secondo studio fu da lui ancor più coltivato e in Napoli, ove poscia tornò, e in Padova, ove nel 1489 trasferissi, essendo passato insiem colla madre a Venezia. Giasone