Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/306

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¡458 LIBRO accennata. Questa generale Storia di Europa non è stata mai stampata, benchè pur sembri ch ella fosse dall’ autore condotta a fine. Paolo di lui fratello, nella prefazione alla Storia di Genova da lui pubblicata dopo la morte di Uberto, lusingavasi che taluno che aveane copia, fosse per comunicarla al pubblico insieme con una Storia ecclesiastica da lui composta: Venio in spem, dic egli, fora ali quando, ut altera pars Historiae Universalis, ac ai nini Ecclesiastica integra maximis Uberti vigiliis conscripta, e tenebris in luce ni emergat. Qui enim labores, et voluntatem Folietae gentis summis Principibus gratam esse intelliget, privata sua si ve utilitale sive jucunditate postposita, illas, credo, diutius non supprimet. Ma le speranze di Paolo andaron deluse. Avea Uberto pensato più volte di scrivere la Storia di Genova; ma tutto occupato nella vasta opera della Storia universale, non avea trovato tempo a farlo. Non volle nondimeno mostrarsi dimentico della sua patria, benchè da essa sì rigorosamente punito, e scrisse in latino gli Elogi degl’illustri Liguri, che furono stampati nel 1574 e da dedicati a Giannandrea Doria pronipote del principe Andrea. Nella dedica si leggono i sentimenti da me ora accennati, che avea il Foglietta riguardo alla patria, e dopo la dedica siegue una lettera di Paolo Manuzio scritta a’ 30 di novembre del 1572, in cui loda altamente gli elogi e l autor dei medesimi. Circa il tempo medesimo scrisse il Foglietta i tre libri De linguae latinae usu et praestantia, ne quali in un dialogo, che suppone tenuto in Roma in casa