Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/141

Da Wikisource.

TERZO 2Io3 dell’Oratorio in Roma, e finalmente eletto vescovo di Saluzzo nell’anno 1602, ed ivi morto due anni appresso, in età di cinquantanove anni, con fama d’uomo non men dotto che santo; perciocchè di lui ancora ha parlato diffusamente il conte. Mazzucchelli (l cit. t. 1, par. 2, p. 679, ec.), annoverandone le opere, fra le quali sono non poche Poesie latine. Giano , o Giovanni Pelusio da Crotone, maestro di Ranuccio Farnese duca di Parma (Lazzari, Miscell Coll. rom. t 2, p. 520; Tafuri, Scritt, napol. t. 3, par. 2, p. 269), Bartolomrneo Pan* cialichi fiorentino (Fasti consol. dell’Accad. fior. p. 59 , ec.) , Sebastiano Sanleolini e Fabio Segni , molto lodati in due sue lettere da Pier Vettori (Epist. l. 8, p. 186; l.5, p. 123), Luca dell’Antella (Mazzucch. Scritt. ital. t. 1, par. 2, p. 840; Epist, cl. Vir. ad P. Victor, t. 3, p. 176, 183; t. 4» ad calc.), Giambattista Arcuci (Mazzucch. l. cit. p. 973 ,• P. Vi» ctor. Epist. p. 154 , 170), Giulio Rossio lodato dal Mure lo sopra tutti i poeti elegiaci de’ tempi suoi (l. cit. ep. <)3, 9|), Giambatista Piacili genovese, che nel 1594 dedicò le sue Poesie latine all’Accademia della Crusca, Giambattista Porta piacentino, Angiolo Guicciardi modenese, furon tutti poeti di qualche grido. Ma quando porrei io fine a questa parte di Storia , se tutti coloro volessi andar rintracciando di’ ebber nome d’illustri poeti? Ciò che ne abbiam detto fin qui, ci fa conoscere bastantemente qual fosse il lor numero; e ci dimostra che se tutti non ebbero ugual diritto a goder di un tal nome , molti però ne furon degnissimi, c che