Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/182

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3144 LIBRO amicitia nostra maxime videatur dignus (Miscell. Coll rom. t. 2, p. 469). Deesi dunque seguire l’opinione dell’Alegambe (Bibl. Script. S. J. p. 315) che il dice entrato nella Compagnia nel 1570 , in età di venti anni; e sol dee correggersi, ove, forse per errore di stampa, lo dice in essa vissuto ventisette anni , e dee invece leggersi ventiquattro. Ei fu in Roma scolaro carissimo al Mureto, che in più luoghi , citati dal conte Mazzucchelli, ne parla con sentimenti di stima e di tenerezza non ordinaria. Fu professor di eloquenza per molti anni nel collegio romano, e ottenne la stima di tutti i più dotti uomini di quel tempo, i quali quanto altamente sentissero dell’ingegno e dell’eleganza del Benzi, si può vedere nelle loro testimonianze , accennate dal suddetto scrittore. Oltre il suddetto poema, ne abbiamo molte altre poesie latine di diversi argomenti, le quali ci scuoprono il lungo e attento studio di’ ei fatto avea sugli antichi poeti da lui felicemente imitati. Non debbonsi omettere le molte orazioni , che posson giustamente riporsi tra le migliori di quell’età. Un più distinto catalogo dell’opere del P. Benzi si ha presso il conte Mazzucchelli , a cui però debbonsi aggiugnere le due lettere poc’anzi citate, e un’altra da lui scritta al Cardinal Baronio, a cui si ha ancor la risposta del medesimo cardinale (Baronii Epist. t. 1, p. 286, 288). LI. Fra le Poesie del P. Benzi abbiam due drammi latini, intitolati l’uno Ergastus , l’altro Philotimus. Essi sono scritti, come le altre cose di questo scrittore, con eleganza. Ma