Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/184

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2i 46 unno Cosenza, con altre opere dello stesso autore, stampate in Napoli nel 1556. Esse però sono anzi versioni di antichi scrittori greci, che cose da lui ideate e composte; ma tal ne è l’eleganza e la proprietà dello stile, che poche altre poesie si posson con queste paragonare. Io ne parlo sulla testimonianza di molti scrittori citati dal Tafuri (Scritt Napol. t 3, par. 2, p. <)3, ec.); poichè unica e rarissima essendo quella edizione, io non l’ho potuta vedere. Ad essa vanno uniti dodici libri dell’Odissea e la Batracomiomachia , e l’Argonautica, cioè, coni’ io credo, la traduzione di quella attribuita ad Orfeo. Se ne hanno ancora alla luce molte lettere latine, oltre più altre opere rimaste inedite. Ei fu vescovo di S. Marco nella Calabria , e segretario interinale del concilio di Trento. Credesi comunemente eh’egli morisse nel 1558. Ma se non è errore nella data di una lettera inedita di Antonio Guido a Vespasiano Gonzaga signore di Sabbioneta, che conservasi nell" archivio di Guastalla , conviene stabilire che ciò avvenisse nel 1551, perchè essa è segnata a’ 4 di settembre del detto anno (/1): 11 povero Vpscovo Martirano e morto questi dì, dopo l haver perduto un suo nipote, eh era (a) La data della lettera sulla morte del vescovo Coriolano Martirano è del 1557, non del i.|5i. E Bernardino non fu fratello. ma nipote del vescovo \ ed egli è quel nipote medesimo di cui si parla nella lettera qui riportata, e che come segretario di Carlo V nel regno di Napoli è nominato dal Falco verso la fine del suo Rimario, e dal Ruscelli nei suoi Fiori, nelle note a un sonetto del Guidiccione, ec.