Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/187

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TERZO 3l49 niclie, fatta in Mantova nel 1768 e 1771, tessuta per lo più sulle esatte notizie che studiosamente ne ha raccolte l’eruditissimo monsignor Giannagostino Gradenigo vescovo di Chioggia e poi di Ceneda, e morto pochi anni addietro, e alcune lettere su questo argomento medesimo da esso scritte all’ornatissimo sig. marchese Carlo Valenti, il quale cortesemente me le ha trasmesse, mi renderanno agevole il far conoscere questo scrittore, la cui vita era stata in addietro involta fra molte tenebre e molti errori. Ei nacque d’illustre e antica famiglia in Cipada villa presso il lago di Mantova agli 8 di novembre nel 1491 e al battesimo fu detto Girolamo; e dopo aver dato ne’ primi anni non pochi indicj di vivo e prontissimo ingegno, sulla fine del 1507 entrò nell’Ordine di S. Benedetto, prendendo il nome di Teofilo, e a’ 24 di giugno del 1509 vi fece la professione. Ma dopo avervi passati alcuni anni, traviò miseramente, c acciecato da una rea passione, si perdette nell’amor di una donna, cioè di una cotal Girolama Dieda, come ci mostrano i capoversi di una canzone del suo Chaos, e talmente si lasciò da essa travolgere, che lasciando il chiostro, e probabilmente ancora f abito monastico, andò per più anni ramingo, cioè dal 1515 in circa fino al 1526. In quel tempo prese egli a scrivere le sue Maccaroniche, la prima edizion delle quali fu fatta in Venezia nel i5i9 (a), seguita poscia da molte (a) La prima edizione delle Poesie maccaroniche del Folengo porta in fronte non l’anno 1519, come io ho asserito, una l’anno i5i8. Eccone il frontespizio: