Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/208

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21^0 LIBRO con grandi onori. Accompagnò poscia i cadaveri del padre e del fratello a Ferrara, ove era Berenice sua madre, la quale otto giorni dopo morì di dolore. Alfonso I duca di Ferrara y ricordandosi della parentela che due volte avean avuta gli Estensi cogli Scaligeri, gli assegnò un’annua raggu arde voi pensione. Ciò non ostante avea egli risoluto di farsi frate francescano, e venuto era a Bologna per apprendere la teologia di Scoto. Ma cambiò presto parere, e prese invece a continuare gli studj della letteratura e della filosofia. Nel 1518 passò a Torino, ed ivi, conosciuto dal vicerè francese , ebbe il comando di una compagnia di cavalleggieri, coi quali egli faceva continuamente scorrerie e prodezze maravigliose. Nè cessava frattanto dal coltivare gli studj della lingua greca , della filosofia , e ancor della medicina; e in tal maniera passò più anni in Torino; finchè nel 1525, insieme con uno della famiglia della Rovere, cbe era vescovo di Agen , passò in Francia , e nella detta città stabilì la sua dimora. Questi sono in breve i gloriosi sogni de’ due Scaligeri , i quali ciò non ostante ottennero di esser allor creduti anche da’ dotti uomini, e fra gli altri dallo storico de Thou. Gasparo Scioppio ne scrisse e ne pubblicò una voluminosa confutazione , intitolata Scaliger Hypobolimaeus, in cui passo passo vien ribattendo la lettera di Giuseppe, in cui tante favole sono comprese , e vi scuopre fino a 500 bugie; opera scritta , è vero, con troppa asprezza, e in cui egli ancora si appoggia troppo talvolta a’ popolari rumori, e spaccia più cose o false, o almen