Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/32

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1994 LIBRO Andrea, religioso Umiliato, ne fu stampata dopo le Lettere di Marquardo Gudio (p. 139). Cinque Orazioni ne sono state pubblicate di fresco dal suddetto monsignor Galletti (A necci, rorn. t. 1, p. 277; t 2, p. 125; t. 3, p. 183; Th. Ph. Inghir. Orat. duae, ec. Romae 177), tratte da un codice del ch. monsignor Mario Guarnacci, in cui si conservano molte Orazioni, Poesie c Lettere dell Inghirami (a).' E queste Orazioni, benchè non mi sembrino degne di quei magnifici elogi con cui abbiamo udito parlarne i più dotti uomini di quel tempo, sono nondimeno scritte con eleganza e con eloquenza; nè è perciò a stupirsi se allora, quando l’arte oratoria era sì poco ancor conosciuta, sembrasser cose ammirabili, avvivate singolarmente da’ rari talenti esterni di cui era l’Inghirami dotato. Ma torniamo all’Arsilli. Vili. Di Cesare Sacchi milanese ci dà Argelati qualche notizia (Bibl. Script, mediol. t. 2, pars 1, p. 1269)). Ma egli non ha avvertito che alcuni versi latini se ne leggono nella Coriciana, e che l’Arsilli il loda come uno degli eccellenti poeti che allor viveano in Roma, e che rammenta un poema ch’ egli stava scrivendo in lode del famoso Gian Jacopo Trivulzi, il qual però non ha mai veduta la luce. Quel Francesco Cetrari, di cui fa poscia menzione l’Arsilli!, è forse lo stesso che quel Pietro Cetrari (ti) Un'orazione dell*Ingiùntali in lode di S. Tommaso era stilla stampata in Roma sulla fine del secolo xv (A udìfredi, Culai, rum. edit, sacc. xv, p. 432).